28.2.02

Progetti, progetti...
Un meraviglioso finesettimana a Firenze mi ha regalato un sacco di entusiasmo per tutte le mie cose.
Qui ci va una spolverata di zucchero a velo... ecco... perché è stato un weekend dolcissimo, una vera micro-luna di miele. Ci siamo proprio *suagnati*, come si dice qui a Torino: ci siamo viziati e coccolati e concessi un bel po’ di sciccherie. Be’, se vacanza dev’essere... che vacanza sia, no? In ogni caso, Mauro mi ha trattato da principessa, come al solito. Ancora non riesco a credere di essere stata in un albergo così bello.

Ci siamo portati dietro la micia Priscilla... siamo usciti con lei sia sabato che domenica mattina, attirando legioni di gattofili fiorentini e non. Con tutti, anche se non abbiamo scambiato che poche frasi, c’è stata una condivisione istantanea di tante piccole verità sui gatti... è incredibile come il sentirsi parte di un gruppo (in questo caso, i Gattomaniaci) apra immediatamente un canale di comunicazione privilegiato, impensabile fra estranei.

Abbiamo incontrato e incrociato molte persone aperte, cordiali e disponibili, dentro e fuori i negozi. Mi sono piaciute più dei monumenti ;o)
Sono comparse tutte con un tempismo e un senso dell’opportunità persino sospetti... come se fossero stati scritturati dai nostri angeli custodi per cospargere di momenti perfetti tutto il nostro finesettimana.
Per esempio, la ragazza col cucciolo di barboncino, che ci è corso incontro come se ci conoscesse da sempre, e per l’emozione ha fatto la pipì addosso a Mauro che l’aveva preso in braccio...
La signora Vannini e il suo laboratorio di intaglio, che ci ha ricordato il piacere e la soddisfazione di lavorare con le mani, nonostante tutti gli obiettivi svantaggi di una piccola attività artigianale...
Tutto il personale dell’albergo, di una cortesia sorridente e sincera, davvero sorprendente...

Be’, questa full immersion nella positività ha rimescolato un po’ di cose che erano rimaste, come si dice, in stand-by. Per esempio...


Garden&Country
Il 3 maggio si apre questa fiera importante a cui è stata invitata Minitaly, la nostra associazione di miniaturisti, e mi devo dare una mossa... il mio giardino DEVE essere pronto! Be’, adesso posso dire se non altro che ha messo le prime radici...

Il mio progetto è una serra costruita su un pezzetto di terreno in cui si trovano anche un piccolo orto e un albero. La serra funge anche da gabbiotto da lavoro; è una scusa per esporre un po’ di piantine in crescita, degli attrezzi e dei prodotti da giardino.
Sto seguendo un bellissimo modello di Joann Swanson, il genio del fai-da-te in miniatura, che ho trovato su un vecchio numero di Nutshell News (una gloriosa rivista americana che adesso si chiama Dollshouse Miniatures ed è un po’ meno gloriosa...). La serra, che ha grandi finestre e un tetto completamente vetrato, ha all’interno un banco da lavoro con lavandino e un tavolo per i vasi e le piante. Per questo tavolo, gli attrezzi e varie altre cose seguirò invece le indicazioni di un bellissimo libro francese, Miniatures Nature.

La struttura della serra è semplice e geniale, come la maggior parte dei progetti di Joann: ogni parete è formata da un sandwich con una lastra di vetro fra due fogli di foamcore della stessa forma. Le finestre sono ritagliate nel foamcore, lasciando al vetro il compito di “fare il vetro” delle finestre e di irrigidire la parete. Il foamcore (due fogli di cartoncino farciti di polistirolo a grana finissima, in italiano ;o) polyplatt o laminil) si taglia come il burro, mentre il vetro l’ho fatto tagliare dal vetraio... risultato: massimo risultato col minimo sforzo!

20.2.02

Di tutto... con la scusa delle miniature.

Ok, vi ho appena detto che questo blog è sulle miniature. E invece no... non solo. Perché, prima di tutto, è il mio blog. Per cui, lo userò per parlare di tutto quello che mi interessa... con la scusa delle miniature.


E che cos’è che mi interessa?
Be’, la cucina: cucinare, preparare, mangiare, gustare, eccetera eccetera. Può darsi che venga qui a scrivere una ricetta nuova che mi sono inventata e che è riuscita particolarmente bene. O a parlare di un ristorante che mi è piaciuto molto. Vedremo.

Poi, i gatti. La mia, innanzitutto, ma sono molto democratica... i gatti mi piacciono tutti. Mi piacciono in quanto specie. Il gatto è uno degli animali più belli che Dio abbia messo in terra. E sta nelle nostre case per portarci, piccolo apprendista angelo, il preziosissimo dono della grazia. Perciò... si parlerà anche di questo. Sappiatelo.

E poi, figuratevi un po’... c’è il mio lavoro. Quello attuale, che mi sto inventando un po’ per volta, di copy/web/content writer. Userò questo blog (o un suo capitolo separato, se riesco a capire come si fa...) per raccogliere i link ai bellissimi siti che ho scoperto e che continuo a scoprire. Sulla scrittura in senso lato, sull’usabilità del web, sul content management e persino sul web marketing, to’.

Ultimo, ma importantissimo, il lavoro dei miei sogni. Che ancora non so quale sia... Avrà a che fare con le miniature? Con la cucina? Con i gatti? Con la scrittura? Chissà...
Un primo link che mi annoto qui è www.fabjobs.com . Ci ho appena ordinato un ebook, il mio primo in assoluto, su come diventare uno scrittore gastronomico: un critico di ristoranti, un autore di libri di cucina, eccetera.
Suona un po’ come la solita americanata, ma costava poco e sono curiosa. Da quando ho cominciato questo blog sono diventata particolarmente ricettiva. Chissà come mai.
Un blog sulle miniature?
Sì, lo so, su un blog si parla. Si scrive, cioè, il che su Internet è la stessa cosa... Le miniature, invece, si fanno... si dovrebbero fare. E invece a me piace parlarne. Guarda un po’. La parte più divertente di qualsiasi miniprogetto per me è quella in cui ne parlo... ne parlo... ne parlo... finché è talmente reale nella mia testa che realizzarlo mi sembra una perdita di tempo!

(a mia parziale discolpa dirò che attualmente vivo in una casa in cui non ho lo spazio necessario per lavorare. È quindi abbastanza naturale che le mie “fasi progettuali” – altrimenti dette “fantasie” – si espandano all’infinito...)

“Ma non ti bastava tenere un diario?” E no che non mi bastava... che gusto c’è a parlarne da soli?


Un blog sulle miniature che si chiama Gingerprints?
Adesso arrivo al titolo. Mi sembra di sentirvi... “Perché Gingerprints?” “Cosa c’entra Gingerprints con le miniature?”. Be’, ecco un classico caso di necessità che aguzza l’ingegno. Vi ho detto che in casa non ho spazio per fare le minis. Lo spazio per una stampante, però, l’ho trovato... Così, ta-dah, ho pensato: non è che posso usare questo simpatico apparecchietto per realizzare delle miniature?

(metti in mano a un miniaturista un utensile, un attrezzo, una macchina qualsiasi... e lui troverà subito il modo di usarli per i suoi scopi matti. Se non riuscirà a utilizzarli come strumenti, li smonterà e ne userà le viti per fare dei portacandele)

Sono nate così le mie Gingerprints: stampe in miniatura che rendono i miniambienti più “gustosi”. Quei dettagli speciali che strappano il sorriso: nel salotto di Babbo Natale, non un giornale qualsiasi, ma le Cronache dal Polo... nella cucina da regalare alla mamma, non libri di ricette a caso, ma proprio quelli che usa lei... Vere foto di famiglia in salotto o in camera da letto. La dispensa piena delle mie scatolette preferite. Il nome del mio tesoro sul bigliettino romantico in un’ipotetica roombox di San Valentino. Eccetera.

Insomma, le mie gingerprints sono, attualmente, le sole minis che posso realizzare concretamente. Va da sé che, per quanto piccine, sono uno spunto potentissimo per le mie fantasie...

E così il cerchio si chiude. Gingerprints = miniature = fantasie = bisogno di parlarne = blog!